Uno studio elaborato da Legambiente analizza come solo in un impianto di riciclo su quattro sono ottenuti compost di qualità dalla frazione umida.
I sacchetti di plastica non compostabile, seguiti da plastica in film, imballaggi in plastica e altra plastica, sono i materiali più trovati nella raccolta dei rifiuti organici. Le modalità di raccolta incidono molto sulla qualità.
Legambiente nella ricerca sopra citata ha indicato al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, cinque priorità sulle quali intervenire:
1. implementare la capacità impiantistica di riciclo e riuso, a partire dalle filiere più urgenti, quali l’organico, colmando il divario tra nord e centro sud del Paese;
2. applicare il principio “chi inquina paga” per disincentivare lo smaltimento in discarica e favorire la prevenzione e il riciclo dei rifiuti;
3. attivare politiche industriali strutturate a supporto delle imprese che già investono o che vogliono investire in questa direzione;
4. supportare dal livello centrale gli enti locali destinatari dei finanziamenti del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza;
5. costruire una filiera nazionale di approvvigionamento delle materie prime per evitare di alimentare future dipendenze da Paesi esteri, dando massima priorità all’economia circolare.
In Italia, l’obbligo della raccolta differenziata degli scarti alimentari per tutto il territorio nazionale è scattato dal primo gennaio 2022.